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lunedì 12 dicembre 2016

Terni, all’Istituto Leonino docenti e personale Ata senza stipendio da settembre

Situazione difficile nella scuola cattolica cittadina. I docenti hanno chiesto un incontro con don Marco Baroncini, presidente del Cda della Fondazione Tizzani

L’aria del Natale non sembra portare bene in seno all’Istituto Leonino. Dopo l’ondata di dimissioni alla Fondazione Tizzani che lo sovrintende (peraltro non rimpiazzate, con un cda più snello) e la nomina del nuovo presidente in don Marco Baroncini per i professori continuano a non esserci riferimenti alcuni sul fronte della proprietà. L’unica interfaccia è il preside professor Giuliano Ligabue, che però ovviamente non ha il polso della situazione amministrativa.
Più di qualche insegnante sta manifestando il proprio malumore per questa assenza di comunicazioni e soprattutto per il fatto che – fanno sapere i docenti – da settembre ad oggi sarebbe stato pagato un solo stipendio. Stessa situazione per il personale Ata. Gli spifferi che arrivano dalla sede di via Saffi parlano anche di qualche docente alle prese con il rischio di ritrovarsi anche senza quella disoccupazione statale che prima percepiva proprio per l’assenza di emolumenti in questo anno scolastico.
La situazione Il collegio dei docenti, in una delle sue ultime riunioni, ha chiesto formalmente un incontro con don Marco Baroncini, nuovo presidente del Cda della Fondazione che però come è noto, opera a Bologna, nel ruolo di segretario generale dell’Archidiocesi e che a quanto sembra, dovrebbe continuare a tirare le fila della scuola direttamente dall’Emilia. La situazione, dunque, è ancora piuttosto complessa. Chissà che sotto l’albero, magari alla ripresa delle lezioni dopo le feste, i docenti non trovino qualche bella sorpresa

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Scuola: i danni maggiori del Governo Renzi li hanno subìti gli ATA

Dopo la sconfitta del SI al Referendum è iniziata l’analisi del motivo di una così eclatante sconfitta elettorale.
Quasi tutti concordi nell’indicare al primo posto i guai e gli errori fatti dalla L.107/15 nella scuola (cosiddetta sic. “buona scuola”).
Molti associano in modo affrettato quindi la debacle proveniente dal mondo dell’Istruzione come la vendetta dei “prof.”. dimenticando che i danni maggiori nel mondo della scuola sono stati subìti dal personale ATA, categoria assolutamente sconosciuta negli articoli della legge 107/2015.
Se i docenti hanno dovuto subire gli errori dell’algoritmo nei trasferimenti con lo “sballottamemto” tra le varie regioni italiane, il personale ATA ha subìto solo paurose decurtazioni di migliaia di posti di lavoro, lo stop alle supplenze, e neanche un euro di riconoscimento rispetto a quanto è stato dato al corpo docente (bonus premiale,,bonus formazione etc.) In cambio sulle spalle del personale ATA però sono stati scaricati ulteriori compiti e mansioni e neanche un euro per aggiornarsi.
Ma altro errore madornale dei giornalisti “che hanno memoria corta “ è che dimenticano che il Referendum è stato l’occasione per vendicarsi dei soprusi subìti da parte dei 70.000 lavoratori ATA-ITP (ex EE.LL.) che dall’anno 2000 (data di transizione allo Stato) sono ancora in attesa del riconoscimento dell’anzianità maturata nell’Ente Locale di provenienza riconosciuta dalla legge 124/99 e poi negata successivamente con un clamoroso voltafaccia dai governi succedutosi successivamente (Berlusconi l.266/2005).
Tutti dimenticano che 70.000 famiglie degli ATA-ITP ex EE.LL.aspettano ancora giustizia per i loro diritti scippati dalla giustizia nazionale ma riconosciuta da ben quattro sentenze delle Corti di Giustizia Europee.
Il governo Renzi ha completamento voluto ignorare le richieste pressanti di giustizia pervenute dai Comitati che li rappresentano, eppure negli anni addietro proprio i rappresentanti del PD (On.Ghizzoni, On. Malpezzi, On.Puglisi, On. De Pasquale oggi Dirigente MIUR hanno espresso pubblicamente tramite interventi in piazza ed interrogazioni parlamentari, solidarietà ed impegni per la risoluzione.
Scriveva una testata giornalistica intanto “un fantasma si aggira per i tribunali”.
Quel fantasma che ha appesantito tante corti di giustizia italiane , ed ora anche Europee, è rappresentato appunto dalle migliaia di ricorsi portati avanti con giusta caparbietà da migliaia di ricorrenti , che, non esistano a scaricare la loro rabbia ad ogni tornata elettorale.
Intanto proprio in questa settimana ancora due Assemblee Nazionali che si svolgeranno a Milano il 13 dicembre e Firenze il 16 dicembre organizzate sempre dal Comitato
Nazionale ATA-ITP ex Enti Locali per rilanciare ancora migliaia di ricorsi legali.
Un Governo serio affronta i problemi per venirne a risoluzione, né può nascondersi davanti alla scusa della crisi economica “smontata” dalla disponibilità dei lavoratori interessati disponibili anche a miti pretese purché si riconoscano i diritti loro scippati.
In definitiva il mondo della scuola è una polveriera alimentata dalla problematica docente che va ad alimentare un potenziale esplosivo che esiste già da un decennio rappresentato dalla bomba ATA-ITP dei 70.000 lavoratori che aspettano ancora giustizia.
Comitato Nazionale ATA-ITP ex Enti Locali
FONTE  http://www.orizzontescuola.it/scuola-i-danni-maggiori-del-governo-renzi-li-hanno-subiti-gli-ata/