POCHE LE SCUOLE CON IL SERVIZIO IN APPALTO E IN ALCUNI ISTITUTI I PRECARI DENUNCIANO DISCRIMINAZIONI
di GIORGIO GUAITI« LE PULIZIE? Qualcuno le fa,qualcuno no »Franco ha 43 anni,fa il bidello da tre anni. Prima aveva un’attività in proprio. Lavora in una elementare,contratto annuale:la strada per entrare in ruolo è ancora in lunga.
« Nella mia scuola-racconta-non ci sono appalti esterni. Le pulizie le facciamo noi.Nel senso di noi precari,perché quelli di ruolo le fanno molto raramente».
« Loro-spiega-sono privilegiati.Gli orari li fissa la segreteria e i colleghi di ruolo sono quasi sempre sui primi due turni,al mattino. A noi ci mettono di pomeriggio e le pulizie si fanno di pomeriggio. Risultato: tocca sempre,o quasi , a noi».
«Non è pero – conclude - che sia cosi ovunque. Nella scuola dov’ero l’anno scorso funzionava tutto alla perfezione: turni uguali per tutti. Erano esclusi soltanto quelli esonerati per problemi fisici riconosciuti dalla legge104».
Le pulizie-ha detto il ministro Gelmini - le facciano i bidelli. Basta con gli appalti a ditte esterne! A Milano il problema non è particolarmente sentito. Le scuole con contratti esterni sono poche,ma anche dove a lavorare sono i collaboratori esterni i motivi di polemica non mancano. A sentire Franco e altri suoi colleghi il ministro dovrebbe aggiungere un dettaglio alla sua esternazione:«le facciano tutti i bidelli».
Sul fronte sindacale nessuno del resto contesta la validità dell’indicazione ministeriale,ma con qualche precisazione.
«La Gelmini - dice Attilio Paparazzo ,segretario della Cgil scuola - ha perfettamente ragione. Le pulizie toccano a bidelli. Ammesso che i bidelli ci siano. Il problema però è che quest’anno ci hanno tagliato i posti per oltre 700 non docenti,almeno 500 dei quali destinati a collaboratori scolastici. Già era difficile garantire sicurezza,vigilanza e igiene con i vecchi organici. Con 500 bidelli in meno…».
« Comunque - conclude -a Milano e provincia il fenomeno degli appalti esterni è estremamente contenuto Sono poche le scuole che hanno affidato le pulizie a ditte specializzate e in genere non sono neppure soddisfatte. Le imprese utilizzano personale saltuario , che cambia in continuazione,spesso inesperto. Sicuramente meglio utilizzare il personale interno. A patto che il ministro ce lo dia. Invece ci aspettano altri due anni di tagli».
Più articolata la spiegazione di Leonardo Donofrio, dello IUniScuola.
«Il problema - precisa - è cominciato nel 2000 ,con il passaggio dei collaboratori scolastici dagli Enti locali,Comuni e Province,allo Stato. Allora alcune scuole utilizzavano personale esterno e la situazione e proseguita con lo Stato,ma andando sempre a ridursi. A Milano interessa pochissime scuole».
«Nulla da eccepire – aggiunge - sulle indicazioni del ministro ,ma c’è il problema della situazione pratica. A Milano e provincia gli istituti scolastici sono 490,articolati in quasi 1.500 sedi e spesso è difficile distribuire i bidelli di una scuola fra le diverse sedi. Anche perché alcuni collaboratori sono esonerato dalle pulizie per motivi fisici,altri perché fanno assistenza ai portatori di handicap,altri ancora perché qualificati come “personale di riguardo”, con mansioni diverse»
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